Di Alessandro Raucci
Non lo conoscevo e non lo avevo seguito.
Non mi piaceva Maurizio Sarri e sinceramente quando è arrivato a Napoli, l’11 giugno del 2015 ero molto scettico.
Possiamo mai prendere l’allenatore dell’Empoli per il nostro grande Napoli?
Ma forse è uno scherzo?
Sarà solo una trattativa?
Speriamo…..
Venivamo dalla piccola era Benitez che qualche trofeo ci aveva regalato ma soprattutto qualche grande giocatore come il pipita Higuain, e qualche altro che lo sarebbe diventato.
Un allenatore non da Napoli secondo me e secondo tanti sapientoni questo toscanaccio che non le manda a dire a nessuno e sembra venuto da un pianeta lontano e così diverso dal nostro.
Un tecnico che faceva giocare bene l’Empoli ma signori noi siamo il Napoli, quello di Maradona, quello che ha bisogno di blasone e non di chi a stento riesce a reggere una conferenza scomoda.
Invece mi sono ricreduto quasi subito.
Quando? Quando ho cominciato a vedere un calcio vero, quando ho iniziato a divertirmi.
Si, guardavo le partite del mio Napoli e sembrava che stessi giocando alla Playstation (mia cara amica ancora a 37 anni).
Giocatori mai sentiti prima facevano pressing alto, inserimenti a memoria, tagli corti, rientri e giocate assurde.
Sì, posso dirlo, sembrava di vedere il Barcellona di Guardiola ma senza avere i vari Iniesta, Xavi, Busquets e sua maestà …. Messi.
Quante domande…
Com’è possibile, mi chiedevo?
Come possono questi “individui” giocare in questo modo?
Ma allora è vero che l’allenatore conta?
Ma allora è vero che non sono solo i giocatori a determinare risultati, classifiche,stagioni e trofei?
Mah…
Quanta strada…
In questi anni di strada ne abbiamo fatta, di goal ne abbiamo fatti, di spettacolo ne abbiamo creato, a volte sembrava davvero di essere a teatro e non davanti la TV a guardare una “banale” partita di calcio.
Tutti hanno parlato bene di noi, tutti hanno ammesso che vedere questo Napoli è uno spettacolo puro per chi ama questo straordinario sport.
Vero è che non abbiamo vinto nulla ma abbiamo collezionato solo qualificazioni alla Champion’s League (lo scorso anno solo tramite il purgatorio dei preliminari).
Ma è anche vero che c’è sempre stata una squadra davanti, che è una superpotenza del calcio italiano e non europeo, capace di vincere 6 scudetti di fila e forse anche il settimo (speriamo di no)
Il sogno è Storia
Forse appunto, perché stasera, 22 aprile 2018, quel signore sconosciuto, burbero, senza esperienza in una grande squadra e poco elegante, ci sta accompagnando al grande sogno, al sogno che comunque vada abbiamo vissuto tutto di un fiato.
Siamo lì a fare paura ai non colorati, a casa loro, dove non abbiamo mai vinto,con una squadra “nettamente” inferiore, con dei calciatori che fino a qualche anno fa nessuno prendeva in considerazione.
Siamo lì signori, dove dovevano essere le milanesi (che sono staccate di non ricordo più nemmeno quanti punti), dove doveva essere la Roma, ci siamo noi, con quell’incoscienza sana che ha solo chi ha talento, solo chi è “pazzo” (come si direbbe a Napoli).
Comunque andrà, questo signore andrà ringraziato da tutti noi per quello che ci ha fatto vedere,per quello che ci ha dato, per quanto ci ha fatto crescere (anche a livello mentale) e soprattutto anche perché ci ha dato la possibilità di credere ad un sogno.
Anche questa è storia, anche solo rincorrere il sogno è storia e tu sei la Nostra storia, comunque vada.
Grazie a te, Maurizio Sarri.
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