IL DIFFICILE RAPPORTO DEL BRASILE CON LA COPA AMERICA

Ha suscitato non poco clamore, in tutto il mondo, la notizia dell’eliminazione subita ai quarti di finale di Copa America dalla Nazionale di calcio brasiliana dei vari Vinicius jr (assente per squalifica), Rodrygo, Raphinha e del tecnico Dorival Junior (nominato selezionatore della Seleção a inizio gennaio Brasile, è Dorival Junior il nuovo ct: ma deve prima svincolarsi dal San Paolo – ilNapolista ) che, priva della “stella” Neymar, ancora fermo per infortunio, è stata estromessa nella notte tra sabato e domenica, ai calci di rigore (decisivi in negativo per i verdeoro gli errori dal dischetto del neo juventino Douglas Luiz e del difensore centrale del Real Madrid Militao), per mano dell’Uruguay guidato dal tecnico argentino Marcelo Bielsa e del Napoletano Mathias Olivera (impiegato da El Loco come difensore centrale di sinistra in una linea difensiva composta da due centrali e due esterni).

Va tuttavia precisato che la Seleção non ha mai avuto un “ottimo rapporto” con la Copa America, tant’è che nell’Albo d’oro della competizione occupa soltanto il terzo posto con nove affermazioni al proprio attivo, ben sei in meno dei “rivali” dell’Argentina e dell’Uruguay, appaiate al primo posto con quindici trionfi a testa.
Va altresì ricordato che la Nazionale brasiliana, nel periodo compreso tra il 1924 e il 1955, ha saltato per rinuncia ben nove edizioni della suddetta competizione (1924, 1926, 1927, 1929, 1935, 1939, 1941, 1947, 1955) sulle quarantotto fin qui disputate, e che nel Paese della Samba e del Carnevale la competizione non è poi così “sentita”, tant’è che durante lo svolgimento della stessa, il campionato nazionale (O Brasileirão) non si ferma come avviene, invece, in Europa durante gli Europei, anzi le spesso e volentieri le gare di campionato finiscono con il sovrapporsi a quelle della Nazionale. Basti pensare, ad esempio, che domenica notte, la Seleção è scesa in campo a meno di dieci minuti di distanza dal termine dei due anticipi della 15esima giornata di campionato, che hanno visto impegnati la capolista Flamengo dell’ex CT Tite (che ha impattato 1-1 in casa con il Cuiabà) e il San Paolo di Lucas Moura e dell’ex Genoa e Bayern Monaco Rafinha (che ha battuto per 2-0 in casa il Red Bull Bragantino, ex squadra del difensore Napoletano Natan).
Ciò a dimostrazione di quanto in Brasile la Copa America, che quest’anno si sta svolgendo negli Stati Uniti e che ha visto ai nastri di partenza la presenza delle dieci selezioni nazionali della Conmebol (la confederazione calcistica del Sudamerica) e di sei rappresentanti della Concacaf (sigla che riunisce le selezioni dell’America Settentrionale e Centrale), non sia una competizione particolarmente… sentita.

Per la cronaca, oltre all’Uruguay, sono approdate in semifinale l’Argentina del CT Scaloni e del Pallone d’Oro Leo Messi (campione del mondo e del Sudamerica in carica…), la “sorpresa” Canada, e i Cafeteros della Colombia (imbattuti in incontri ufficiali da due anni e cinque mesi, con ventuno vittorie e sei pareggi nelle ventisette gare disputate nel periodo!); le due semifinali, pertanto, saranno Argentina-Canada, in programma mercoledì notte, e Colombia-Uruguay, che si disputerà il giorno seguente.

Giuseppe Santoro

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