Un mese dopo Napoli Verona

Anto’ fa caldo diceva Luisa Ranieri in una réclame girata quando ancora non era la cainata di Zingaretti.

E io mi sento cosi’ ma purtroppo nella realta’ non c’e’ un Nestea che fa miracoli.

Miano alle 14 diventa Pasadena, mi aspetto da un momento all’altro di vedere Taffarel a via Valente che mi aspetta per un rigore e spontaneo gli direi in brasiliano: Ma addo’ te vene?

Sento nelle radio parlare ancora di Napoli Verona . Sara’ la Corea della mia generazione.

Nessuno pare interessarsi al mercato che verra’ anche perché diciamocelo, nessuno s’aspetta che Aurelio coinvolga il Banco di Napoli, tutta la DC, tre o quattro ministri e porti qui Mbappé, Haaland o perfino Berardi o Locatelli.

Sembra gia’ grasso che cola Emerson Palmieri, che alla fine, se verra’, é un Carannante, un Volpecina brasileiro, non certo un Francini o un Ghoulam sano.

Nessuno pensa a Spalletti che sta cercando casa per se’ e le papere.

Forse a Licola, forse a Ponticelli o a via Nardones, dove a Capodanno spareranno dei fetentissimi track.

Studio pigramente qualche sua vecchia Roma, prima che lui e Totti diventassero cane e gatto, prima che diventasse spunto per una (parodia) caratterizzazione di Gianmarco Tognazzi.

E allora speriamo che non ci sia altro materiale per il figlio di Ugo, ora che Lorenzo tornera’ dal viaggio studio con la Nazionale.

Che gli abem del capitano siano rivolti ad avversari e arbitri e non alla societa’.

Mi prometto di non interessarmene piu’ ,ma poi pendo dalle labbra di Criscitiello, Venerato, Di Marzio, di insiders vecchi e nuovi per sapere che terzino verrà, chi cederemo.

Mi intossico per De Paul e Koopmeners che forse si accasano altrove, come manco al liceo sospiravo per delle donne, manco fossero la Luisa Ranieri di cui sopra.

Cerco di distrarmi consumando toghe e correndo nel Bosco di Capodimonte, ma poi rovino tutto ingurgitando grassi animali, umani e vegetali.

Anche un amplesso di questi tempi é un atto di fede in Dio.

Le fatiche invernali ai fornelli mi paiono pazze e insensate. Faccio girare l’economia nei ristoranti per primi e secondi già visti.

Ci vuole qualcosa che mi scuota: un altro Higuain che arrivi a Fiumicino di mattina con la sciarpa del Napoli, come se fosse la cosa piu’ naturale del mondo, un Lavezzi giovane che vai a vedere i video su youtube e aspetti speranzoso che bruci l’adipe. Un Mertens giovane, e fa nulla se Eziolino Capuano te lo smonterà.

Mi piace pensare che Giuntoli in uno scatto d’orgoglio abbandoni amaca e sigaretta per partire per il Brasile, cosi’ senza meta, senza un piano, come Oronzo Cana’ quando fu circuito da Gigi e Andrea.

Torna con un Aristoteles , Cristiano!

Dacci il brivido di un carneade che ci faccia prima mugugnare e poi esultare.

Basta polacchi, macedoni…portaci uno che abbia sofferto, un ninho della Citta’ di Dio che abbia patito la fame, che abbia visto la mamma prostituirisi e il padre inebetito senza denti fisso a guardare il vuoto mentre un televisorino di fortuna, in bianco e nero, trasmette Andrea Celeste, o qualche altra telenovela in cui l’intreccio base sia “Isso, essa e o malamente”

 

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