Finito il calciomercato. Assa fà

Si è conclusa da poche ore il calciomercato ed io come ogni anno ne esco stremato.

Ma non perchè vada fuori all’Hotel Gallia, allo Sheraton . Oppure, come si usava una volta a Cernobbio, sul Lago di Como, a Villa D’Este. Io non mi sono proprio accostato alla Lombardia.

Ne esco sfibrato, dicevo, perchè per me il calciomercato comincia nel momento in cui finisce l’ultima partita di serie A, quest’anno pure prima perchè c’era pure l’incertezza su chi avrebbe sostituito Gattuso.

Rendiamoci conto che era maggio, ma sembra un milione di anni fa, che ci svegliavamo pensando dovesse essere Sergio Conceicao il nuovo tecnico e di colpo ci mettevamo  a fare congetture di 4-4-2, immaginando l’arrivo di una colonia portoghese a Pinetamare. Manco il nome era uscito e di colpo sembravano nomi plausibili tutti gli ex Porto, tutti affascinanti perchè avevano eliminato la Juve, da Corona a Olivera passando per Pepe, fino ad andare a pescare le vecchie glorie del club d’Oporto qualcuno vaticinava perfino Futre e Rabat Madjer, se non Juary.

Mettiti a studiare la fase difensiva di Sergio, le sue linee strette e di colpo il suo nome da certo, certissimo diventa improbabile.

E allora Max Allegri, dal sorriso color cravatta di Galliani, e sciroppati il suo libro di frasi fatte, di banalità tipo quanto sono brutti gli schemi, ripetute pari pari a Sky davanti agli occhioni sognanti di Bergomi e alla risata fracassona e smargiassa di Caressa, che ti chiedi come faccia Benedetta Parodi a mantenersi dal rovinargli le pietanze, quando si mette ai fornelli. E ti immagini dispettucci tipo un pizzico di panna nella carbonara, il parmigiano al posto del pecorino, il prosciutto crudo al posto del guanciale, crimini così insomma.

Dopo aver studiato l’uomo di Ambra e aver rivisto perfino qualche frame della sua dimenticabile esperienza napoletana da jucatore, appare un Galtier all’orizzonte.

Di guardarti il Lille non te ne tiene, il nome non ti convince, sei scettico sull’opzione e di colpo capisci che sarà Lucianone Spalletti il tuo tecnico.

E ti sovvien Spezia Napoli, 1988, lui giocò contro Diego, scalciandolo dscretamente. Poi contro ben altro Napoli, giovane tecnico alla guida dell’Empoli che ci ralliò al Castellani 5 a 0, nel campionatus horribilis 97-98.

Ricordi lo spettacolo della sua prima Roma, quando con De Rossi, Pizarro, Totti e Perrotta la palla girava a mille all’ora, o come era tignosa la sua seconda Roma, rovinata nel ricordo dalle beghe con i coniugi Blasi.

Pensi alla postura nervosa, nosferatesca di Gianmarco Tognazzi, e ti ritrovi catapultato nel trimestre peggiore per un tifoso del Napoli: il trimestre da calciomercato, per giunta senza Champions.

L’esperienza, la cronaca ti dovrebbero aver vaccinato all’austerity, c’è inoltre una pandemia a tempo indeterminato che ha ridotto tutti i club con le pezze al culo, ma la tua parte romantica, tifosa, fanciullesca non vuole sentire ragioni e ritorni il ragazzo che spiava in estate da lontano il titolo del Corriere dello Sport con un pizzico di tachicardia. In assenza di Internet, affidavi tutti i tuoi sogni, le tue aspettative ai quotidiani. Le trasmissioni sul mercato non esistevano, e quei pochi sporadici tentativi pionieristici andavano in onda in orari da metronotte. Le uniche alternative al quotidiano erano il tg3 Campania e il televideo.Quindi al netto di un De Laurentiis che in conferenza annuncia tagli, lacrime e sangue, come manco Monti agli italiani in periodi di cinture maggiormente strette, tu immagini Emerson Palmieri, sogni il terzino, colui che sgropperà felice sulla fascia mancina a duettare con Lorenzo, ad arare la fascia, talvolta distribuendo cross al bacio, talvolta tirando delle staffilate direttamente in porta.

E niente risolve, il pensiero che forse se Emerson non gioca da tre anni nel Chelsea, proprio Cabrini non deve essere, tu vuoi solo o’ terzino, perchè il Chelsea già ci ha aiutato una volta, il giocatore è stato già con Spalletti, gli vuole bene , e perchè allora ti dovrebbero fare un torto simile.

Emerson

E di colpo passi le giornate, le settimane, i mesi, spantecando appresso a Emerson, così come in passato hai fatto per Mascherano, Cavani, James Rodriguez, Benatia, Jackson Martinez, Fellaini, Kramer (il tedesco, non il figlio ‘nsisto di Dustin Hoffman nella pellicola quasi omonima .

E nonostante l’esperienza ti dovrebbe ormai aver insegnato che quanto più un nome viene citato sui giornali, dal tifo, dalle trasmissioni, più è garanzia che quel giocatore non verrà mai, tu ti fai fare sempre fesso e inizi a desiderare il calciatore in questione manco fossi un innamorato tribolante a cui una bella donna abbia detto incautamente : Poi vediamo……

E io quindi l’estate, da quando ero ragazzino non riesco a associarla alle canzoni al mare, ai tuffi, ai falò, ai juke box….pure quando mi divertivo una parte di me stava intossicata per mezzo di Zenga, Batista, Vanenburg,Sonny Aderson, perfino per Brienza e Ciccio Grabbi.

Non mi strugge tanto una cessione, è proprio l’attesa del Messia Salvatore che mi frega, sto lì malinconico come Stefano Accorsi quando nei panni di Alex, si strugge pensando a Adelaide alias Violante Placido in Jack Frusciate è uscito dal gruppo, oppure, su registri più alti, come il protagonista dell’Amore ai tempi del colera…

O come Tony Pagoda desiderava Beatrice in “Hanno tutti ragione”

Alex e Adelaide da Jack Frusciante

Quando Emerson ha firmato con il Lione, ho girato per le strade di Napoli con fare inquieto, mi sono flagellato ascoltando tutte le canzoni che mi provocano pucundria, da “Tu no” di Piero Ciampi a “Sognando” di Don Backy, che canzone d’amore non è, ma parla di manicomi e se la sento mi ci vogliono le bacinelle sotto gli occhi e per farvela conoscere vi metto il link.

https://www.youtube.com/watch?v=2xKwttyk4fI

Poi ho cercato, sul versante centrocampista di viverla con fare più distaccato, ho provato a interessarmi a tutte quelle cose che dovrebbero piacere a chi è ommo: o bricolage, la caccia alla volpe, leggere gli appiccichi tra no vax e provax sui social…ma quando mi stavo convincendo che il mediano non sarebbe arrivato, in poche ore Anguissa, passa dall’essere un’ipotesi a fare le visite mediche a Villa Stuart, così senza spantechi, senza attese, senza indizi social, come se fosse la cosa più naturale del mondo.

E da un lato sei felice, perchè il calciatore serviva al Napoli, dall’altro sai che proprio sorprese così ti renderanno di nuovo inabile alla vita dal primo giugno prossimo fino al 30 agosto 2022.

Marco Bruttapasta

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