Morto a Roma Luigi De Filippo

di Aurora Rennella

E’ morto a Roma Luigi De Filippo, aveva 87 anni.
Nato nell’agosto del 1930, figlio di Peppino De Filippo e nipote del grande Eduardo.
Il debutto a 21 anni nella compagnia teatrale del padre, nella quale rimarrà per ben 27 anni nell’arco dei quali si presterà a qualche breve apparizione cinematografica, ma sarà sempre il teatro il suo unico amore.
Nel 1978 dà vita ad una propria compagnia e con essa ripercorre ed interpreta le commedie che hanno reso celebre la famiglia De Filippo, non disdegnando però incursioni nel realismo di Gogol’ e nell’intrigo comico di Molière, di cui una sua personalissima interpretazione in lingua napoletana del “Malato immaginario“, presentata nel 1989 al Festival delle Ville Vesuviane gli valse il Biglietto d’oro Agis come campione d’incassi.
Nel 1987 è nel cast della serie La piovra 3  in cui interpreta il ruolo del giudice Venturi, nel corso della sua vita partecipa a circa cinquanta produzioni cinematografiche e televisive.
Non solo attore, ma anche regista e commediografo; sue infatti alcune commedie di successo, più volte rappresentate in giro nei teatri e in trasposizioni televisive, tra cui  La commedia de re buffone e del buffone re, Storia strana su di una terrazza napoletana, Buffo napoletano, Come e perché crollò il Colosseo e La fortuna di nascere a Napoli .
Autore anche di libri, ricordiamo infatti a sua firma Lo sgarro, Il segreto di Pulcinella, De Filippo & De Filippo e l’autobiografico Un cuore in palcoscenico.
Nel 2001 aveva festeggiato i suoi cinquanta anni  di carriera e per l’occasione aveva ricevuto il Premio Personalità Europea in Campidoglio. Inoltre, nel 2005, il presidente della Repubblica Carlo Azeglio Ciampi lo aveva  insignito della onorificenza di Grande Ufficiale della Repubblica per particolari meriti artistici.
Una vita intera calcando il palcoscenico, fino a  metà gennaio era stato infatti impegnato al Teatro Parioli di Roma, di cui era direttore artistico dal 2011, con la storica ed amatissima “Natale in casa Cupiello”.
Con la dipartita di Luigi De Filippo cala il sipario sulla più grande dinastia del teatro italiano. Resteranno però imperituri i loro capolavori e con essi un patrimonio artistico destinato a sopravvivere al tempo perché emblema immortale della cultura del nostro paese.

Lascia una risposta

L'indirizzo email non verrà pubblicato.