Le storie belle del calcio

Il calcio è imprevedibile: può punire, restituire ciò che ha tolto ed accomunare destini.

 Di Valeria Iuliano

Le storie belle del calcio

Questi ultimi giorni ci hanno ricordato quanto il calcio sappia essere sorprendente, regalando gioie inimmaginabili ai suoi appassionati. Esultano i tifosi della Roma, contro la corazzata blaugrana, e trovano ai sorteggi – ironia di un destino sadico – , dopo 34 anni, il Liverpool.
Pare uno scherzo del destino o forse una chance per rivedicare la beffa subìta a Roma nella finale di Coppa dei Campioni del 1984. Quella fu la prima volta nella storia della competizione che il titolo venne vinto ai rigori: chissà che la squadra giallorossa non sconfigga quella di Klopp proprio dal dischetto.

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Da imprevedibile, il calcio diventa strumento di giustizia: al 93esimo minuto, l’arbitro Oliver – della partita Real Madrid-Juventus di Champions League – punisce (regolarmente) i bianconeri, con la stessa arma – da loro utilizzata – di distruzione del calcio italiano, che ha reso protagonista in negativo il nostro movimento calcistico agli occhi del mondo.
Dio esiste, anche nel calcio. E non è Pelé: pecché D10s è megl’ e Pelé.
Questo meraviglioso sport emoziona a tutti i livelli. Storie che si intrecciano e commuovono i tifosi più disparati.

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In Campania sta accadendo qualcosa di singolare: Us Agropoli e SSC Napoli sono ormai legate da un destino comune.
Stesso sistema di gioco per gran parte della stagione (4-3-3), stessa interpretazione nelle trame di gioco, medesimo percorso nei rispettivi campionati: entrambe in testa, hanno poi perso la vetta contro due squadre più esperte, Sorrento e Juventus.
L’Agropoli pare anticipare le sorti del Napoli: perde prima la vetta e gioca prima lo scontro diretto. In Sorrento-Agropoli, i delfini eliminano la differenza di tre punti in classifica dai rossoneri (sarebbe stato il colmo il bianco al posto del rosso!), portandosi così primi a pari punti dalla rivale.

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Che questo sia da monito al Napoli per non mollare.
“È finita quando è finita”, direbbe il mio Maestro.
Non è finita, anzi: il bello sta per iniziare…e la bellezza del calcio sarriano dovrà trionfare.

 

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