La volata è adesso

Di Eugenia Saporito

Il Napoli potrà farcela ad accaparrarsi il tricolore? Bella domanda. Molteplici le risposte. Una su tutte, potrebbe derivare dalla seguente valutazione.

LE STATISTICHE

Mancano esattamente nove gare all’ultimo triplice fischio di questa meravigliosa, per il Napoli, stagione calcistica; ancor di più di quella passata.
Nove battaglie ancora da “combattere” delle quali solo due sono più difficili delle altre, Milan e Juve entrambe fuori casa, dove il Napoli però riesce anche a fare meglio che fra le “mura domestiche”.
Dieci vittorie di fila, prima che il trend s’interrompesse con la Roma di Di Francesco, in cui il Napoli ha incassato 4 reti a fronte delle 2 insaccate ad Alisson.
Undici stagionali, considerando l’ultima vittoria contro il Genoa al San Paolo.
Il 22 Aprile tappa importante se non decisiva.
Gli azzurri allo Stadium affronteranno la Juve di mister Allegri, messa non proprio benissimo, visto il corposo calendario.
Un tour de force importante, segnato anche dalla doppia sfida con il Real Madrid, valida per i quarti di finale di Champions League.
Attualmente, questi i numeri in campionato per il Napoli: 73 pt., 29 gare, 23 vittorie, 4 pareggi e 2 sconfitte. Goal fatti 63 e 19 subiti.
I numeri in campionato per la Juve: 75 pt., 29 gare, 24 vittorie, 3 pareggi e 2 sconfitte. Goal fatti 67 e solo 15 subiti.
Il Napoli dovrà giocarsela come sa fare e stringendo i denti, soprattutto considerando che i titolarissimi hanno più di 3000’ nelle gambe.

IL GIOCO “BELLO” E “BUONO”

Nonostante il bel gioco, nonostante il patto spogliatoio stabilito (si dice) ai tempi del ritiro in quel di Dimaro, il Napoli ha per un attimo mollato gli ormeggi, un black-out bello e buono.
A proposito di questo concetto, Platone direbbe che il “bello” e “buono”, racchiuso nella parola greca Kalokagathia, rappresentano la concezione del bene connesso all’azione dell’uomo e sostiene quindi che vi sia una complementarità tra “bello” e “buono”; quindi, ciò che è bello non può non essere buono e ciò che è buono è necessariamente bello.
La concezione del gioco del Napoli, contro quella dei bianconeri, è esattamente espilicitata da questa rappresentazione essenziale.
Il calcio giocato, le prodezze di qualche singolo, i tecnicismi degli azzurri sono “bellissimi”, entusiasmanti, emozionanti ma, ad oggi, non ancora buoni a nulla se non per scrivere fior fior di statistiche ed elogi mondiali. Viceversa la Juve che non esprime un bel gioco ma è efficace ai fini della conquista di qualche trofeo.
E allora, cosa dobbiamo fare per essere sia belli che buoni?
Quali sono gli elementi di cui necessitiamo per raggiungere questo duplice obiettivo?

GLI ELEMENTI ESSENZIALI PER IL RAGGIUNGIMENTO DELL’OBIETTIVO

Non è per nulla facile rispondere a questa domanda.
Determinazione, costanza, quattrini spesi per accaparrarsi i fuoriclasse, dicono, non servono nella totalità del raggiungimento dell’obiettivo.
Contano, inoltre, il fatturato, lo stadio di proprietà, un centro di allenamento, uno store e tanto altro.
Voi direte, cosa c’entrano?
Cosa c’entra avere uno stadio di proprietà ai fini della vittoria dello scudetto o del fatturato?
Io la risposta la conosco e come me, molti altri.
Fiumi di dichiarazioni dello stesso Sarri affermano quanto detto.
Ebbene, di tutte queste belle cose ne siamo tristemente sprovvisti ma, di certo, non manca la voglia di mantenere il famoso ed oramai conosciuto patto-scudetto suggellato nel chiuso dello spogliatoio.
Giammai.
La volata è adesso.
Ora o a chissà quando!
Napoli, 21 marzo 2108
 

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