Aleatoriamente belli

FINALE PAZZESCO AL SAN PAOLO

Di Eugenia Saporito

Credo che poche volte, nella storia azzurra, si sia verificato un evento così statisticamente aleatorio come quello a cui tutti abbiamo assistito in Napoli – Chievo, gara svoltasi in un caldo pazzesco, più che primaverile, che ha abbracciato la città, in uno stadio quasi gremito, adrenalinico e con tante famiglie.

LA STORIA DEL GOAL

E’ sotto gli occhi di tutti il tiro di Diawara che, dopo essersi ‘aggiustato’ perbene il pallone sul piede destro, calcia senza se e senza ma mettendo a segno la rete della vittoria partenopea sui clivensi.

Oramai sembrava fatta per i veronesi.

I gialloblu, stavano per approfittare dell’errore di Kalidou per festeggiare la vittoria sugli azzurri.

Era precisamente il 73’ quando, l’ormai ex Giaccherini con un passaggio su Stepinski, piazzava il vantaggio del Chievo sulla squadra partenopea.

Sino a quel momento, le curve intonavano i loro cori a squarciagola, coreografando le parole in un manifestarsi di emozioni e colori.

La squadra stava percependo tale spinta, tant’è che, allo svantaggio, non si è mica staccata col pensiero e deconcentrata.

Non si poteva perdere questa partita, non la si poteva gettare alle ortiche quest’altra giornata di campionato alla rincorsa della capolista che non smette mai di correre.

All’89’, con un assist delizioso di Insigne servito sulla capoccia di Milik, il Napoli si porta finalmente al pareggio, 1-1.

Il 4-3-2-1 sembrava quasi un’utopia. L’infortunio di Milik, del centravanti mancato per troppo tempo, ci aveva ancorati al solo 4-3-3 con Mertens alla guida centrale dell’offensiva azzurra.

Poi, fortunatamente, recuperato Arkadiusz, il mister ci riprovava.

Ed aveva messo anche Diawara dal 1’, causa la squalifica di Jorginho, che stava disputando un’ordinaria partita ma senza squilli particolari; perlomeno fino al 93’.

Altro che squillo: una vera e propria telefonata a qualche Santo in Paradiso, di sicuro!

Ennesimo calcio d’angolo battuto da Callejon, il pallone che arriva a Diawara, che fa partire un destro a giro fantastico per la rete del 2-1, e stadio in delirio, Diawara che corre quasi come Grosso al mondiale del 2006: sapeva d’aver conquistato un qualcosa di troppo bello ed importante.

Aveva calciato, riaprendola, quella porta che si stava per chiudere alle spalle degli azzurri verso la corsa scudetto.

Adesso siamo ancora lì, con qualcosa da dire di importante, sperando ancora una volta, di poterlo dire anche dopo la gara con i rossoneri domenica a Milano.

UN PO’ DI NUMERI

Potremmo appellare il Napoli come “La squadra del secondo tempo”.

Sono 21 i punti in più conquistati al 90’ (77 pt. totali) rispetto a quelli dei primi 45’ (56 pt.).

Con i due punti in più (dal pari al successo) conquistati nel secondo tempo contro il Chievo il Napoli resta sempre saldamente in testa a questa particolare classifica della serie A: con un +21, gli azzurri sono primi davanti al +13 della Juventus ed al +12 dell’Inter.

9 le rimonte stagionali, 8 volte dal KO alla vittoria ed 1 volta dal KO al pareggio.

Solo con la Roma si è passati dall’1-0 al 2-4.

7 volte il Napoli ha avuto la meglio sul Chievo, 1 solo pareggio e 2 sconfitte. 17 reti insaccate ai gialloblu in tutti gli incontri disputati, solo 7 del Chievo ai partenopei.

Nella partita di ieri, statisticamente, il Napoli ha disputato una buona gara nei numeri.

Il dato che più di tutti fa riflettere è quello delle occasioni da rete create, 9 per il Napoli e soltanto 1 del Chievo, quella del goal. 14 angoli a 0 mostrano il martellamento sulla difesa gialloblu.

Ma è anche vero che il Napoli ha perso una quantità importante di palle, 64 a 45. Un numero che dovrebbe far riflettere.

In generale, quanto conta essere concentrati ed attenti per far sì che la finalizzazione conduca, almeno nel 50% dei casi, ai risultati sperati? Perdere 64 volte la palla può rivelarsi un dato notevole sì, ma se consideriamo la percentuale di possesso palla degli azzurri, può essere anche un dato poco significativo alla fine, avendo il Napoli la capacità di recuperare subito il pallone.

Insomma, nulla o quasi da rimproverare a questa squadra che ce l’ha messa davvero tutta per tenere in vita un sogno. Che continua.

 

Napoli, 9 aprile 2018

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