L’agente di Younes, Nicola Innocentin, ha smentito quanto riportato dal Telegraf riguardo le intenzioni del suo assistito in merito al contratto firmato con il Napoli.
Ecco le sue parole riportate dall’edizione online de Il Corriere dello Sport: “Quando ho letto quell’intervista, ho pensato subito che non fossero state dette quelle parole dal mio assistito. Sono stato 24 ore su 24 con lui. L’incontro con i camorristi è pura fantascienza. Pure il titolo scelto mi ha lasciato a bocca aperta, vogliamo prendere assolutamente le distanze. Tutto questo non mi ha sorpreso, perché a questo giornale avevo più volte negato un’ intervista. Sul contratto ha ribadito tutto il legale del Napoli, ha firmato un quinquiennale. Amin non vuole parlare e nemmeno io. Avevo diffidato loro nel non fare quest’articolo e loro l’hanno fatto. Non c’è stato alcun avvicinamento dei mafiosi e loro hanno scritto così. Il fatto che hanno scritto ciò significa che non sono documentati. Non hanno mai parlato nemmeno con Milik che precedentemente ha militato nell’ Ajax. E’ un tentativo fuori luogo e tirare in ballo la criminalità organizzata è stato incredibile. Non è nemmeno vero che Sarri gli avesse prospettato 6 mesi di ambientamento. Ho evitato di parlare con il giornalista perché ero stato molto chiaro con loro. Sono stato pure minacciato, evidentemente è il loro modo di fare giornalismo e pure l’editore l’avrà motivato perché voleva il pezzo ad effetto. Hanno sbagliato totalmente basandosi sulle voci di corridoio. Pure Milik gli aveva parlato bene della città e lui è stato accolto subito molto bene. Napoli fa innamorare e non merita assolutamente l’aggettivo degradata. Il giocatore ha rifiutato il trasferimento a gennaio per motivi personali, gli ho consigliato di parlare, ma lui vuole proseguire la scelta mediatica del silenzio. Invece io preferisco parlare perché è un atto dovuto verso una città splendida e una società serissima. Amin ha firmato un contratto quinquiennale e non ho dubbi che sarà presente nel ritiro di Dimaro. E’ un’ipotesi surreale che non possa giocare nel Napoli e non avrebbe senso rinunciare ad un club che pratica calcio spettacolo. Ho già avvisato i club che volevano creare disturbo appena saputo del suo rifiuto al Napoli, che si devono rivolgere prima a me e gli ho spiegato ben ala situazione che è lampante. Chi l’ha incontrato in quei giorni a Napoli, ha visto un ragazzo felice”.