La Var al mondiale: è ufficiale, anche se non piace a Inzaghi…

Russia 2018 nel segno della Var

Ora è ufficiale: la Var sarà utilizzata ai mondiali di Russia 2018. Dopo il via libera dell’International board due settimane fa, il comitato esecutivo della Fifa, riunito a Bogotà, in Colombia, ha approvato la decisione. L’arbitro – è stato deciso – potrà ricorrere alla Var solo in quattro casi: per decidere se convalidare un gol; per attribuire un cartellino rosso; per analizzare un’azione potenzialmente da calcio di rigore ed infine, per correggere un errore di identificazione di un giocatore sanzionato.

 

La fine della presunzione della buona fede arbitrale

(li.fe.) La notizia era attesa. Fosse stata un qualcosa afferente alla borsa, si direbbe che era stata già scontata dal mercato. Ma adesso è ufficiale. Un segnale di non ritorno, importante, che va visto anche in ottica italiana. L’Italia è stata la prima nazione a sperimentarla, possiamo dire anche la prima a disattenderla. Per tutta evidenza oggi non la si applica qui. Se ne sono sentite di tutti i tipi: che interrompe l’emozione, che peggiora la situazione, che aumenta le polemiche.

La Var è uno strumento, esattamente come lo è il computer: se questo pezzo fa schifo la colpa non è del computer utilizzato, ma di chi lo ha scritto. Nessuno pensa che se fosse stato scritto a mano sarebbe venuto meglio: è una cosa così scontata da essere banale. La Var in sè non sbaglia mai: sbagliano sempre e solo gli uomini. Sbaglia l’arbitro in campo, sbaglia poi a non correggere un errore nonostante le immagini inequivocabili.

 

La macchina non sbaglia, sbaglia chi la utilizza male

La Var piace ai tifosi (tranne a quelli della Juve), bisogna solo farci l’abitudine. La Var ha un grande pregio: cancella la presunzione della buona fede arbitrale. Un arbitro, lo diciamo sempre, può non vedere qualche particolare azione. Ha due occhi soli e deve decidere in una frazione di secondo. Ma se l’errore continua dopo immagini inequivocabili, quando si ha tutto il tempo possibile ed immaginabile per decidere, la buona fede non c’è più. Inzaghi dice una sacrosanta verità quando dice che la Lazio è stata penalizzata, probabilmente è nel giusto quando dice che lo fanno per colpire Lotito. Ma sbaglia a prendersela con la Var. Sbagliano gli arbitri, e grazie alla Var, non c’è la presunzione della buona fede.

Liberato Ferrara

 

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