di Francesco Infranca
Con Ancelotti cambia la filosofia del gioco
Analizzando le prime due amichevoli del Napoli si sono potuti cogliere alcuni spunti interessantissimi circa le intenzioni palesate da Carlo Ancelotti di procedere ad una profonda modifica tattica rispetto al suo predecessore. Sostanzialmente, è in atto una vera e propria rivoluzione, che sancisce la fine di un’epoca. La voglia della società di cambiare gestione tecnica, si sposa con l’esigenza di cambiamento, strettamente connessa alla capacità degli avversari di adattarsi e scovare le idonee contromisure pensate per disinnescare l’efficacia del cd. “Sarrismo”. Ecco, quindi, che il tecnico di Reggiolo ha provato non solo una squadra legata alla costruzione dal basso ed al sistematico possesso-palla in spazi stretti, ma anche capace di sviluppare con immediatezza la manovra in profondità. Dopo l’esordio con il Gozzano, anche la gara con il Carpi ha confermato questa tendenza: Ancelotti sta provando a percorrere nuove strategie tattiche. Un Napoli diverso da quello che non ha lasciato indifferenti i tifosi azzurri nell’ultimo triennio, suscitando al contempo diffusa ammirazione pure nella stragrande maggioranza degli “addetti ai lavori”. Ma non per questo, incapace di stimolare le medesime eccellenti fascinazioni estetiche. Sia ben inteso, mettere al centro del nuovo progetto tattico l’alternanza tra il dominio del possesso e lo sviluppo in verticale del gioco, non significa sminuire il lavoro di Maurizio Sarri. Piuttosto, riconoscere l’esistenza di una strategia alternativa, potenzialmente altrettanto efficace!!!
Nuove soluzioni per esaltare “vecchi & nuovi”
A prescindere dalla pochezza delle avversarie, le amichevoli hanno comunque già detto qualcosa di utile. Il calcio verticale proposto dal Napoli non può prescindere da calciatori in grado di dare del “tu” al pallone, associando alla velocità di pensiero, la pulizia e la precisione nell’esecuzione del gesto tecnico. In questo senso, Ancelotti si è dimostrato assai flessibile rispetto alle caratteristiche dei giocatori a sua disposizione. Contro il Gozzano, ha deciso di sfruttare due interni di centrocampo molto tecnici, schierati a piede invertito (almeno nella prima mezz’ora): il mancino Fabiàn Ruiz a destra e Rog sul lato opposto. Con il Carpi, invece, ha restituito allo spagnolo il suo lato dominante, affiancandogli Allan. In entrambe le circostanze, il Napoli non ha mai rinunciato a far partire l’azione da dietro attraverso una manovra ragionata, con uno dei due interni che si alzava nella trequarti avversaria, per aumentare il peso specifico in fase offensiva e l’altro che si fermava, accoppiandosi con il metodista. Creando così una vera e propria coppia centrale, capace di sostenere e/o coprire la squadra. Bisogna considerare che per Ancelotti, in linea di principio, i due laterali difensivi dovrebbero garantire ampiezza alla manovra offensiva, attaccando molto “alti” lo spazio nella trequarti avversaria, sfruttando la libertà concessa loro in fascia, per effetto del movimento a stringere in mezzo al campo e dietro la punta centrale dei due esterni offensivi. E’ chiaro che – nelle due amichevoli disputate finora – all’Hysaj molto alto e propositivo, come chiede Ancelotti ai suoi terzini, abbia fatto da contraltare un Luperto un po’ timido, poco incline a spingersi in avanti per indole e impostazione didattica (da centrale difensivo), pur avendo ricoperto ad Empoli, in alcune circostanze, la medesima posizione. Sicuramente interessante l’esperimento provato nella ripresa, ieri sera, con Allan sulla linea dei difensori, che ha dimostrato di saper tenere la posizione efficacemente e contemporaneamente spingere lungo la fascia. Rivedibile, infine, l’albanese a sinistra. In attesa che buone nuove vengano dal mercato…
Sarà sempre un Napoli ultra-offensivo
Alla luce dei presupposti con i quali il Napoli si è approcciato alle sue prime amichevoli stagionali, con una impostazione dottrinale basata su uno sviluppo diretto della manovra, non potrà che essere una squadra assai offensiva. Tuttavia, il modello di gioco verticale proposto da Ancelotti non deve essere banalizzato secondo la vecchia e tradizionale concezione che postula la combinazione di “difesa e contropiede”. Con la squadra stretta e corta, pronta a ripartire velocemente in transizione appena riconquistata la palla. Al contrario, mira ad essere strutturato ed organizzato in tutti i suoi dettagli. Con il pressing portato sempre in avanti, ideale per poter valorizzare le letture tra le linee dei suoi attaccanti, con Insigne e Callejon più stretti, rispetto alla gestione Sarri. Degna di essere valutata, magari contro avversari più probanti, la posizione di Insigne vertice alto dell’attacco. I movimenti visti contro il Carpi, con il quale “Lorenzinho” ha accorciato la squadra, andando incontro al portatore, per cucire il gioco e fare da sponda, hanno esaltato il pubblico di Trento. Da applausi a scena aperta, inoltre, la combinazione con Callejon in occasione dell’assistenza per il terzo gol. A proposito dello spagnolo: ha dovuto confrontarsi con richieste tattiche diverse. Ma la sua flessibilità potrebbe fare da forza propulsiva per consentirgli di ritagliarsi un nuovo ruolo all’interno di un sistema di gioco comunque propositivo. A proposito di cambiamenti: in attesa che dal mercato arrivino verità incancellabili, tra sogni (Benzema o Cavani) più o meno inconfessabili e solide realtà (il rientro di Milik dalle ferie post-Mondiale), sembra destinata ad aggiornarsi in base a nuovi parametri anche la posizione del centravanti. Con Gozzano e Carpi, infatti, Inglese ha dimostrato solidità e concretezza. Per Ancelotti non è soltanto una giocata estemporanea la ricerca della punta in avanti, come riferimento per la risalita rapida del campo. L’ex clivense è stato bravo nel fare a sportellate con i difensori avversari, nonché a spizzare la palla di testa. Il gol del raddoppio realizzato ieri sera è di pregevolissima fattura, per il modo in cui ha coperto l’attrezzo – frapponendo il corpo tra l’avversario e la palla – e girato poi in rete, da posizione defilata. Al momento, là davanti c’è lui. Domani… chissà!!!