Distruzione dal basso
Costruzione dal basso: la differenza tra un buon allenatore e un genio risiede nel fatto che quest'ultimo concentra la luce su un punto focale, utilizzando una lente di un certo tipo
Prima di addentrarci negli effetti collaterali della costruzione dal basso, è bene chiarire che il coinvolgimento del portiere è di vitale importanza per la sopravvivenza in un calcio in cui le difese sono sollecitate da un pressing spesso altissimo.
Pep Guardiola è stato il tecnico che ha affinato sia la costruzione dal basso sia il pressing alto per intasare le linee di passaggio. Grosics e Yashin sono due dei precursori di questa interpretazione del ruolo. Il tecnico catalano ha portato il ruolo portiere all’estremo dell’evoluzione tattica.
Ancor prima, c’è stato Ricardo La Volpe, tecnico argentino, che ha introdotto una costruzione dal basso divenuta nota come “salida lavolpiana”. La Volpe è stato l’antesignano della costruzione dal basso. Con l’allenatore argentino, tuttavia, il ruolo del portiere regista non era ancora ben delineato. In fase di impostazione la palla passava tra centrali, regista che si abbassava e terzini che si allargavano.
È stata inoltre recentemente introdotta la regola che dà la possibilità al portiere di poter passare la palla ai compagni in area di rigore dalla rimessa dal fondo. Questo approccio è utilizzato dalla maggior parte delle squadre. Il vantaggio tattico di questa costruzione dal basso risiede nella superiorità numerica che può creare una corretta risalita.
Il problema è che questo insistere sulla costruzione dal basso è un’arma a doppio taglio. Squadre come Sassuolo o Napoli la adoperano “per tutte le stagioni”. Vale a dire che la palla passa da calciatori non proprio dai piedi educatissimi e la si rischia anche quando l’avversario azzarda un pressing con più uomini.
Spesso si preferiscono portieri dotati di piedi educati, a scapito di estremi difensori più forti tra i pali. Il Napoli ha virato su Ospina, in quanto il gioco di Gattuso prevede, tra le sue prerogative, questo tipo di impostazione. Il problema non è naturalmente Ospina, che sta disputando una stagione positiva. L’errore di fondo è perseverare con questa costruzione, che diventa distruzione, quando i calciatori chiamati alla prima transizione presentano indubbi limiti tecnici.
Squadre più piccole, consapevoli dei loro limiti, riducono al minimo i passaggi di costruzione. Un allenatore di una big dovrebbe istruire i propri calciatori in base ai contesti. Se non si è totalmente sicuri di non perdere palloni sanguinosi, è meglio lanciare. Così pure, se il compagno chiamato alla ricezione è messo male con il corpo il rischio supera l’eventuale beneficio. In questi casi, rischi di distruggere ancor prima di costruire. Nel giorno del compleanno di Ricardo La Volpe, Gattuso ha voluto omaggiarlo, ma ha ecceduto.
I portieri giovani vanno poi “coltivati”. Gigio Donnarumma aveva alcune lacune nel gioco con i piedi, ma grazie al lavoro dello staff del Milan le ha colmate. L’estremo difensore della nazionale è inoltre dotato di un’indiscutibile personalità. L’anno con Reina, stando alle dichiarazioni dei bene informati, gli è stato di aiuto. Poi c’è Meret, che ha collezionato più panchine che presenze. Si dice che Il talento sia una fonte da cui sgorga acqua sempre nuova. Ma questa fonte perde ogni valore se non se ne fa il giusto uso. Sia per colpe altrui che dello stesso portiere del Napoli, l’ex Udinese non ha compiuto l’upgrade preventivato.
La differenza tra un buon allenatore (ad esempio Gattuso o Spalletti) e un genio risiede nel fatto che quest’ultimo concentra la luce su un punto focale, utilizzando una lente di un certo tipo. Un genio come Guardiola è riuscito a scovare questo punto focale, questa criticità, ponendovi rimedio. Il City ha trovato automatismi per ridurre quasi a zero gli errori di costruzione e blindare la difesa. La costruzione dal basso è una splendida innovazione nel calcio moderno. Tuttavia, se non se ne fa buon uso, rischia di diventare deleteria.