Mbappé e Ronaldo, differenze tecnico-tattiche

Anelka, Cauet e vari commentatori hanno parlato di somiglianze tra Mbappé e il primo Ronaldo. Noi mettiamo invece in luce le tante differenze tecnico-tattiche

Prima di addentrarci nella nostra analisi, non possiamo non esordire postulando che nella final eight non abbiamo visto il miglior Mbappé. L’attaccante francese era reduce da un infortunio ed è tornato nella seconda parte del match contro l’Atalanta. In semifinale e in finale non ha esibito la solita brillantezza.

In questi anni si sono sprecati i paragoni con alcuni grandissimi del passato, in primis Ronaldo il Fenomeno, Eto’o e Henry. Cristiano Ronaldo, idolo dell’attaccante del PSG, è invece troppo diverso per azzardare un paragone.

Molti commentatori e alcuni ex calciatori francesi, come Anelka e Cauet, avevano paragonato Mbappé al primo Ronaldo. Vediamo invece tutte le differenze, che sono evidenti, fermo restando delle similitudini.

In tanti si sono fatti suggestionare dall’aspetto fisico: carnagione simile, stessa rasatura dei capelli, altezza simile. In realtà Ronaldo era qualche centimetro più alto. Ad ogni modo, nessuno dei due è particolarmente bravo nel colpo di testa.

Che giocatore è stato Ronaldo il Fenomeno

Se le similitudini nello scatto e nel dribbling sono evidentissime e impressionanti, le differenze nel tipo di gioco sono chiare. Ronaldo agiva da centravanti arretrato, venendosi a prendere palla sulla trequarti e talvolta sull’esterno. Non è stato un regista offensivo alla Higuain, ma un attaccante più rapido e immediato nel combinare con i compagni.

Il brasiliano era un attaccante associativo, ma a modo suo. Molti centravanti moderni lavorano il pallone con il fisico, fanno salire la squadra e smistano palloni. Il Fenomeno giocava il pallone rapidamente cercando il “dai e vai”, dando vita a triangolazioni spesso vincenti ed efficaci. Non occupava l’area come un Lukaku o un Benzema, tantomeno faceva scudo con il corpo come il belga.

Ronaldo era invece letale nello smarcarsi e dettare il passaggio. A livello di rapidità e velocità era dominante ed era impressionante nel dribbling nello stretto, prendendo comunque prima velocità. In più aveva una dote sovrumana nel riuscire a superare i portieri anche in situazioni in cui lo spazio era ridotto. 

Nessun centravanti al mondo ha mostrato il mix di potenza e velocità di dribbling del brasiliano. L’ex attaccante dell’Inter faceva leva su delle gambe enormi e muscolosissime che gli permettevano di essere esplosivo e mettere in crisi qualunque avversario. I tecnici avversari affermavano che, una volta partito in velocità era difficilissimo fermarlo. Per riuscirci era necessario predisporre su di lui una marcatura ad hoc.

Il celebre dribbling di Ronaldo su Marchegiani

 

Il calcio di oggi è diverso. Gli attaccanti, per quanto formidabili, hanno molte più difficoltà a saltare i portieri. Da un lato ci si allena di meno in questa skill, dall’altro lato gli estremi difensori sono molto più preparati a non abboccare a certe finte. Una cosa è ritrovarsi contro i portieri di 20 anni fa, ben diverso è trovarsi di fronte un gigante come Neuer. Il tedesco riesce a non mettere in condizione l’attaccante di poter dribblare, riuscendo a uscire con tempismo perfetto. E nell’uno contro uno è difficilissimo da superare.

Mbappé ha commesso due errori davanti a Neuer. A fine primo tempo ha tirato debolmente tra le braccia dell’estremo difensore del Bayern. Nella ripresa, in posizione comunque di offside, si è fatto ipnotizzare dal tedesco in uscita.

Mbappé, un progetto di fenomeno

Il francese è ancora lontano dal brasiliano in termini di finalizzazione. Il talento c’è e la tecnica di tiro anche, ma deve affinare questa dote. Come potenziale, rispetto al Fenomeno, è più propenso a segnare con tiri da una distanza maggiore e più in diagonale. Questa osservazione introduce un’altra differenza chiave: Mbappé è ancora un attaccante esterno.

Le movenze nel dribbling e l’esplosività ricordano in maniera impressionante il Fenomeno. I due hanno la capacità di improvvisare e lo fanno a velocità supersoniche, puntando sulla velocità e la precisione dell’esecuzione, piuttosto che sul ragionamento. Il primo Ronaldo era un calciatore istintivo e non sempre associativo. “Istintivo” ma non solista né limitato tatticamente, anche se perfettibile. Il secondo Ronaldo divenne un attaccante con una concezione ancora migliore dell’area, diventata suo territorio principale con il passare degli anni.

L’area di rigore non è ancora territorio di Mbappé. Il francese, di origini camerunesi e algerine, è un calciatore che parte dalla fascia per poi accentrarsi. Anche quando Tuchel non impiega un centravanti puro, l’ex Monaco parte sempre da sinistra. Quando si ritrova in posizione centrale non è certo un pesce fuor d’acqua, ma non è ancora la sua posizione naturale.

Mbappé non ha la qualità di finalizzazione del Fenomeno né la sua capacità di dribblare il portiere, ma ha altre skill. Ogni calciatore è diverso e il francese è un qualcosa di unico, molto difficilmente duplicabile nei prossimi anni. Come unico è stato Ronaldo. Da Ronaldo ha preso il dribbling, la tecnica nello stretto e l’allungo. Le differenze, evidenti, le abbiamo esposte sopra.

Il francese non ha ancora compiuto 22 anni e ha tempo per limare questi difetti. Deve migliorare nella precisione del calcolo di modalità e tempistiche delle singole giocate in funzione di un incremento dell’efficacia. Ronaldo ha acquisito con il tempo questa concezione, apprendendo a regolarsi nello spazio-tempo nel migliore dei modi. L’ex Monaco è chiamato a questo step.

Più che a Ronaldo, Mbappé è simile a Henry nella capacità di scappare all’avversario partendo largo e sfuggendogli alle spalle. Come movimenti sulla fascia, la sua gestione dello spazio è decisamente migliore rispetto a quella espressa in posizione centrale. Se la componente istintiva farà spazio a una maggiore lucidità, potrà diventare ancora più efficace in fase di rifinitura. L’attaccante nel PSG ha nel DNA queste capacità associative.

L’ultimo step passa dallo strutturarsi fisicamente. Devastante nello scatto e dotato di una buona muscolatura, Mbappé non ha comunque il fisico di Henry né quello di Ronaldo. Lavorando sul gioco spalle alla porta e sviluppando un fisico più potente, potrà diventare un centravanti devastante. La finalizzazione, già buona, viene affinata con il tempo. Nelle coppe europee lo score generale recita un gol ogni due partite. In Ligue 1 ha una media di circa un gol a partita nelle due stagioni. Non sono numeri da miglior Ronaldo o da Messi e CR7, ma parliamo di un 21enne.

Marc Westerloppe, ex capo del reclutamento del Psg, dichiarò in tempi non sospetti: «Il suo sviluppo muscolare non è ancora terminato e si completerà soltanto a cavallo dei 21 anni. A quel punto la parte superiore del corpo si rinforzerà naturalmente, le spalle si allargheranno ancora di più, la muscolatura e le articolazioni si definiranno ulteriormente. Kylian ne guadagnerà in velocità, esplosività ed abilità tecniche».

Allo stato attuale è impossibile prevedere come si collocherà Mbappé al cospetto dei più grandi attaccanti della storia. Il miglior scenario lascia comunque presagire la costruzione di un attaccante devastante, che scriverà la storia del calcio del nuovo millennio e farà incetta di trofei.

Vincenzo Di Maso

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