L’ Editoriale di Umberto Chiariello
“Maledetti”, questo il contenuto del J’accuse lanciato nell’editoriale nel corso della puntata di Campania Sport del 29 aprile 2018, a seguito della vittoria della Juventus a Milano tra mille polemiche per la direzione di Orsato e la sconfitta pesante del Napoli a Firenze con una tripletta del Cholito Simeone e l’espulsione di Koulibaly dopo pochi minuti di gioco:
“L’entusiasmo di un popolo:
Era questo che accompagnava il Napoli a Firenze.
Un sogno nel cuore.
L’entusiasmo.
30 anni di attesa.
Ebbene, oggi svanisce probabilmente questo sogno, e dico probabilmente sol perché si dice fine solo quando la parola fine arriva.
Ma io vi lancio un anatema, una sola parola:
Maledetti.
Sapete, io spesso amo associare la musica al calcio e mi è venuto in mente questo disco degli Area, “Maledetti, Maudits”.
E questa voce dolente, meravigliosa è quella del compianto Demetrio Stratos.
Il brano è Girotondo, e si attaglia perfettamente, perché in giro ci prendono.
E’ la voce sofferente di un popolo che si sente preso in giro.
Fallo di Pjanic
L’arbitro del derby Torino-Juventus era Orsato (errore: era Giacomelli, nda), guardate cosa accadde in quella partita, abbiamo anche una foto che possiamo mostrare parametrando quella partita con la partita di ieri.
Nella clip di San Siro che mostriamo l’intervento di Pjanic al 56°, nono del secondo tempo, già ammonito, su Rafinha, mancavano compreso il recupero 40 minuti alla fine:
Vediamo ora la clip del fallo di Baselli su Pjanic stesso nel derby, l’intervento è identico e l’arbitro ammonisce il calciatore del Torino, seconda ammonizione, e lo espelle.
Ve lo ricordate quel giochino che si fa sulla Settimana Enigmistica, trovate la differenza? Non c’è. Nessuna.
La partita era sull 1-1 ieri, Inter in 10 uomini dal 15esimo del primo tempo ma aveva trovato la forza di pareggiare con Icardi e al minuto 9 del secondo tempo avrebbe avuto la parità numerica, si sarebbe potuta giocare la sua partita a parità di uomini.
Orsato lo ha impedito con una decisione assurda che non ha nessuna giustificazione perché la stessa azione lui l’ha già giudicata come da cartellino giallo in un’altra partita.
Fallo di Vecino
Ma riavvolgendo ancora il nastro, al 15esimo del primo tempo c’è stato un fallo di Vecino, guardate dov’è Orsato:
Ha la visuale libera davanti a sé.
Vecino entra in ritardo su Mandzukic, piede a martello, ma guardate il ginocchio, il ginocchio è piegato, è flesso, non è una gamba rigida, non va a schiacciare la gamba sulla gamba di Mandzukic, piega la gamba onde evitare il contatto:
Per essere espulso ci vuole, secondo il regolamento, “vigoria spropositata“: questa è sicuramente negligenza, è sicuramente imprudenza che genera cartellino giallo, ma è vigoria spropositata?
Orsato decide di no ed estrae il cartellino giallo.
Può essere rosso? E’ un fallo da “arancione”, ci sono dubbi.
Per carità, poteva buttarlo fuori? Si.
Non lo fa, gli dà il giallo e a questo punto si perpetra il delitto perfetto: al VAR c’è Valeri (lo ricordate questo signore? Rigore su Albiol non dato, dall’altra parte rigore per la Juve dato in coppa Italia, era lui).
Valeri chiama la VAR review, Orsato va a vedere, reputa il fallo da espulsione e caccia Vecino.
Ora ci domandiamo, ma il fallo era da espulsione? Domanda sbagliata.
Il fallo Orsato lo aveva già sanzionato col cartellino giallo.
Il Protocollo VAR
Il regolamento (pag. 9 del protocollo VAR, par. 3), ci dice esattamente in quali casi il VAR può chiedere all’arbitro centrale la revisione d’azione.
I 4 casi in cui il VAR può intervenire sono i seguenti:
Questo non è il terzo caso che si configura.
Non è affatto vero che il VAR può intervenire per l’espulsione di Vecino per un semplice motivo: non può intervenire in quanto la decisione tecnica c’è già stata ed è stata sanzionata con il cartellino giallo.
Se Orsato non avesse sanzionato il calciatore ma fischiato solo la punizione, allora sì che Valeri avrebbe avuto il diritto di chiamare l’arbitro e dirgli: guarda che c’è l’espulsione.
Ma nel caso in cui l’arbitro ha già valutato tecnicamente l’azione, il VAR non può chiamare l’intervento dell’arbitro.
E’ un errore tecnico del VAR che nessuno può ora mistificare dicendo che era un “chiaro errore”. “Chiaro”, questa parola “chiaro” che nel VAR sembra decisiva ma che genera tanta confusione, ma i casi di intervento del VAR son ben stabiliti e questo di Milano non rientra tra essi.
RISONANZA SUI MEDIA
Non c’è dubbio e non lo dico solo io ma i maggiori organi di informazione nazionali.
Lo dicono i più grandi giornali a tiratura sportiva nazionale, la Gazzetta dello Sport e il Corriere dello Sport.
La Gazzetta dello Sport, massimo organo di informazione italiana dice che Orsato ha sbagliato: Vecino è da arancione ed a Pjanic manca il secondo giallo.
Nell’articolo l’esperto della Gazzetta dice che non poteva intervenire il VAR.
Il Corriere dello Sport, secondo organo di informazione nazionale, dice che Orsato ha sbagliato, quell’espulsione non andava comminata.
Luca Marelli, attento osservatore arbitrale ed ex arbitro, dice che su questa decisione pesa il fatto che il VAR non poteva essere azionato, così come non trova giustificazione la mancata espulsione di Pjanic:
Anticipi 35esima giornata: la complessa serata di Orsato a San Siro…
Questa è la verità.
Non stiamo discutendo se il fallo di Vecino sia o non sia da espulsione, ma stiamo discutendo il fatto che l’arbitro lo ha visto da giallo e il VAR non può cambiare questa decisione che è una decisione che cambia un campionato, perché Inter-Juventus era l’ultima occasione per il Napoli di sorpassare la Juventus e un’espulsione comminata ad inizio gara in barba ai regolamenti cambia e falsa la partita, così come al 56′ l’espulsione di Pjanic è solare e non viene comminata, e purtroppo tutto il mondo ci ha riso dietro perché da stamattina ci sono titoli di giornale grandi così in tutto il mondo in cui parlano di “furto juventino”.
VERGOGNA
No signori, questi undici ragazzi, questi tredici ragazzi che vanno in campo, questo tecnico che ci ha fatto sognare, questo popolo, non meritano questo.
La partita di oggi, con l’espulsione di Koulibaly (è corretta e non ho nulla da eccepire) dopo 5′, ha decretato la fine di un campionato.
E’ finito un sogno, ma rimane l’amarezza di un paese dove non trionfa il calcio bello, quello che ha dominato a Torino, ma trionfano i poteri e i poteri, purtroppo, li paghiamo noi con i nostri soldi.
E voglio concludere ricordando che recentemente avevo detto. “DIo mi deve una spiegazione”.
Avevo sbagliato. Non è Dio che me la deve, ce la deve, ma questi miserabili che governano il calcio italiano!:
A cura di Aurora Rennella
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