Dritti alla meta

Passata la mini-crisi, al Napoli servono 21 punti per lo scudetto.

 Di Antonio Sieno

DRITTI ALLA META

Sette le giornate mancanti al traguardo della stagione 2017-18 che vede il Napoli protagonista di un lungo testa a testa con la Juventus, incontrastata dominatrice degli ultimi anni.

Il Napoli di Maurizio Sarri è stato capoclassifica quasi ininterrottamente dalla prima giornata fino alla ventiseiesima, lasciando la vetta esattamente in corrispondenza delle uniche 2 occasioni in cui ha conosciuto la sconfitta, sempre in casa, contro Juventus (15à) e Roma (27à). Nel primo caso gli azzurri erano riusciti a riprendersi il primato (ceduto temporaneamente all’Inter) già alla 17à; nel secondo invece alla sconfitta ha fatto seguito un periodo di crisi che li ha visti raccogliere la miseria di 5 punti in 4 gare.

Azzurri così scivolati a 4 punti di distanza dalla Juventus, capace di vincere 15 delle ultime 16 gare disputate, di cui le prime 13 consecutivamente. In maniera del tutto inaspettata i bianconeri campioni in carica lasciavano 2 punti solo sul campo di una coriacea Spal, squadra fuori da ogni logica di servilismo al potere.

Alla 31à giornata la classifica di serie A vede la Juve in testa con 81 punti, il Napoli secondo a 77. Sul totale dei 93 punti disponibili, ne sono stati lasciati per strada rispettivamente 12 dalla Juventus, 16 da Napoli. Nel solo girone di andata, gli azzurri avevano raccolto ben 48 punti su 57 (bissando il bottino del girone di ritorno 2016-17); i bianconeri appena 1 in meno. Dunque lasciando sul campo 9 punti gli azzurri, 10 i bianconeri. Nelle prime 12 giornate del girone di ritorno i ragazzi di Mr. Sarri hanno lasciato per strada già ben 7 punti; soltanto 2 gli uomini di Allegri.

Il testa a testa Napoli-Juventus

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Curioso osservare come il Napoli sia stato sconfitto solo in casa e contro le due squadre che lo avevano preceduto nella classifica finale dello scorso torneo. Nell’economia della stagione in corso, al netto dei 2 pareggi/vittorie che dividono Napoli e Juventus, tantissimo pesa sulla classifica attuale l’esito dello scontro diretto al San Paolo e tantissimo peserà quello del prossimo 22 aprile all’Allianz Stadium. Al netto degli scontri diretti, infatti, le due contendenti hanno avuto nelle restanti 30 giornate fin qui disputate praticamente lo stesso cammino, con i bianconeri avanti di un solo pur pesantissimo punticino.

Quando mancano dunque solo 7 giornate al termine della stagione, può essere interessante il ricorso alla serie storica dei tornei di massima serie a 20 squadre, dall’annata 2004/05.

Classifica in divenire dalla stagione 2004/05 riferita alle prime 3 posizioni con inclusione del Napoli

Classifica in divenire dalla stagione 2004/05 riservata alle prime 3 posizioni con inclusione del Napoli

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

In ben 6 stagioni su 13, precisamente 2005/06 (anno di calciopoli, è sempre bene ricordarlo), 2006/07, 2008/09, 2012/13, 2013/14 e 2014/15, la lotta scudetto alla 31à poteva dirsi già chiusa con largo anticipo, per cui la capolista si sarebbe potuta concedere il lusso di tirare il freno a mano anche contro le “piccole” impegnate nella lotta per non retrocedere. Sintomatico è il fatto che la Juve “revocata” raccoglierà solo 13 punti su 21 (il Milan, secondo, ben 18); l’Inter 2008/09 la miseria di 11 punti; la prima Juve di Allegri, col vantaggio abissale di 15 punti sulle romane immediate inseguitrici, si accontenterà di mettere insieme 14 punti sui 21 disponibili.

Sfuggirà a questa regola la Juventus del cannibale Antonio Conte, che parve sacrificare la possibilità di vincere l’Europa League oltretutto allo Stadium per la gloria personale alla caccia del record di punti a 3 cifre: unico en plein della serie storica a 20 squadre, 7 su 7 vittorie finali, 21 punti su 21. Record di punti di tutti i tempi, 102, quasi impossibile da battere.

La classifica storica di punti nelle ultime 7 giornate

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Analizzando il periodo di reggenza della Juventus, ormai vigente dal 2011/12, in cui strappò il titolo al Milan (Muntari docet), emerge come dato significativo il fatto che per ben 3 anni di fila, la Vecchia Signora abbia potuto gestire l’enorme vantaggio accumulato alla 31à, senza compiere alcuno sforzo, non avvertendo alcuna pressione, per raggiungere l’obiettivo tricolore.

Nelle sole ultime 2 stagioni i bianconeri si sono dovuti impegnare appena un po’ più del previsto, avendo le immediate inseguitrici ad appena, si fa per dire, 6 punti di distanza. Nella scorsa stagione, tuttavia, la frenata della Roma nel derby capitolino ha consentito alla Juve di rallentare visibilmente il passo (Atalanta, Torino, Roma, 2 punti in 3 gare) per concentrare le energie sulle semifinali Champions verso Cardiff (Real Madrid-Juventus 4-1). Come per altro era già avvenuto 2 anni prima, quando la Juve fu sconfitta in finale di Champions per 3-1 dal Barcellona di Messi, Neymar e Suarez.

E il Napoli? Dal ritorno in massima serie coinciso con la stagione 2007/08, i finali di campionato sono stati altalenanti: i primi anni, ovviamente giustificati dal doversi consolidare, furono di assestamento e culminarono nell’exploit del 2010/11 con il 3° posto finale a firma di Walter Mazzarri, che valse la prima partecipazione alla moderna Champions League. Incredibilmente in lotta scudetto a soli 3 punti dal Milan, il Napoli non fu in grado di reggere le pressioni e si disciolse: collezionando ben 3 sconfitte, raccolse appena 8 punti sui 21 disponibili.

Successivamente, stabilizzandosi come forza emergente del campionato italiano (2 volte secondo, 3 volte terzo negli ultimi 7 anni), miglioravano anche i rush finali di stagione degli azzurri, culminati nei 19 punti su 21 disponibili del 2016/17, quando Mr. Sarri, migliorando se stesso rispetto all’annata precedente, stabilì il nuovo record di punti della storia azzurra. Unico incidente di percorso la disastrosa seconda ed ultima annata sotto la guida di Rafa Benitez (10 punti).

Per continuare a credere nel sogno tricolore, non resta che affidarsi alle linee di tendenza sarriane:

  • girone di ritorno sempre migliore di quello d’andata (mai successo al Napoli dal ritorno in serie A)
  • finali di stagione in crescendo sull’annata precedente: 10 → 15 → 19 → ….

Non resta che sognare un 7 su 7, andando ad espugnare per la prima volta lo Stadium, dove si è sempre e solo perso, sperando che ai cannibali resti indigesto il bidone di immondizia insensibile.

 Lo scudetto bisogna andare a prenderselo a casa della Juve.

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