Palmeiras ad un soffio dalla vittoria del dodicesimo titolo nazionale, il secondo consecutivo, dopo quello conquistato in scioltezza lo scorso anno. A novanta minuti dal termine del campionato i paulisti, guidati dal bravissimo tecnico portoghese Abel Ferreira (sulla panchina del Verdão da tre anni e un mese durante i quali, oltre al suddetto campionato dello scorso anno, ha già conquistato due volte la Copa Libertadores, due volte il Campeonato Paulista, una Copa do Brasil, una Recopa Sudamericana e una Supercopa do Brasil), sono in testa con tre punti di vantaggio sulla coppia composta da Flamengo e Atletico Mineiro. Fuori dai giochi il Gremio, quarto a quattro punti dalla capolista, e il Botafogo che, dopo essere stato a lungo primo in classifica (e dopo aver avuto fino a quattordici punti di vantaggio sulla seconda!), occupa adesso la quinta posizione a meno cinque dalla vetta.
In virtù della classifica attuale al Palmeiras basterà un pareggio mercoledì prossimo sul campo del Cruzeiro (che è matematicamente salvo con una giornata d’anticipo…) per chiudere il campionato in vetta e laurearsi campione del Brasile, ma anche con una sconfitta le possibilità che vinca lo stesso il campionato sono ugualmente tante. In caso di arrivo a pari punti, il regolamento prevede che la vittoria del titolo vada alla squadra che ha vinto il maggior numero di partite nel corso del torneo, in caso di ulteriore parità si prenderà in considerazione la differenza reti. Ad oggi il Palmeiras annovera venti vittorie, contro le diciannove delle due inseguitrici, mentre la differenza reti, dopo trentasette gare, vede il Palmeiras a +31, l’Atletico Mineiro a +23 e il Flamengo a +15. Considerando praticamente fuori gioco il Flamengo, anche per l’Atletico Mineiro le possibilità sono soltanto aleatorie in quanto per recuperare la distanza in differenza reti dovrebbe vincere a Salvador de Bahia con almeno cinque gol di vantaggio e sperare che il Palmeiras perda a Belo Horizonte con almeno quattro reti di svantaggio. Praticamente una utopia.
Giuseppe Santoro