Le ragioni ed i torti di Don Aurelio

 

L’Editoriale di Umberto Chiariello

 

 

Aurelio, che cinema! Questo è il titolo dell’intervista che il nuovo direttore de Il Corriere dello Sport, nonché anchorman di punta di Canale 21, vale a dire Ivan Zazzaroni, ha realizzato con Aurelio De Laurentiis.
Vediamo questa copertina che è molto particolare. C’è anche una vignetta che rende bene l’immagine di Aurelio.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Aurelio De Laurentiis ha voluto chiarire un bel po’ di cose, ma forse ha anche confuso parecchio le acque con queste sue dichiarazioni che vanno esaminate in alcuni punti perchè è fondamentale che vengano comprese bene.
Voglio chiarire sùbito che in questa intervista ci sono due De Laurentiis e due Sarri in controluce.
E non è cerchiobottismo voler dire con chiarezza he c’è un De Laurentiis che ha profondamente ragione e un De Laurentiis che ha profondamente torto.
Dall’altra parte c’è un Sarri che ha profondamente torto  ed un Sarri che ha profondamente ragione.
Spieghiamo perché.  A Ivan Zazzaroni De Laurentiis dice <<non posso pensare di avere un allenatore sotto contratto per altri 2 anni che semina dubbi in continuazione. Fa danno alla Società e alla squadra>>.

E’ una esperienza che abbiamo già vissuto con Walter Mazzarri che, nel momento in cui il Napoli era in lotta per lo scudetto (c’è stato un anno in cui il Napoli era realmente in lotta per lo scudetto con il Milan), parlava di anno sabbatico. Ma Mazzarri aveva un contratto in tasca con l’Inter.
E’ un’esperienza già vista anche quella con Benitez che aveva un contratto di 1+1, non un biennale come all’inizio si pensava, e dopo un anno Benitez voleva andar via.
Riteneva chiusa la sua esperienza napoletana. Fu De Laurentiis ad esercitare l’opzione per il secondo anno costringendolo a rimanere e si sa come cominciò male quella stagione a Bilbao con un Benitez demotivato a tal punto che uscì fuori con delle dichiarazioni improvvide prima della partita di Bilbao.
Solo l’orgoglio del vecchio hidalgo spagnolo nel corso della stagione fece recuperare un po’ di posizioni alla squadra, che provò anche a vincere l’Europa League ma che finì quinta.
Voglio ricordare che nell’epoca Benitez  il Napoli, che aveva preso l’allenatore più titolato al mondo libero in quel momento (operazione pre-Ancelotti  già compiuta con Benitez), aveva un centrocampo svizzero e tanti elementi di primo piano portati da Benitez come Reina, Callejon, Albiol e lo stesso Higuain preso dal Presidente ma da lui convinto a venire.
Quel Napoli doveva essere la seconda forza del campionato.

Io vorrei che la gente avesse memoria storica, quell’anno la Roma partì con le camionette della polizia nel ritiro di Trigoria. Fu preso Garcia all’ultimo momento. Furono venduti giocatori importantissimi: Marquinhos, La Mela, Osvaldo. Trigoria era blindata, la contestazione era feroce verso Sabatini considerato “laziale”. Quella Roma partì 10 vittorie consecutive lancia in resta e finì seconda.
E il Napoli, che di rimonta poteva soffiarle il secondo posto, perse a Parma contro una squadra retrocessa.
Il Napoli, considerato seconda forza del campionato, fini terzo. E l’anno dopo che fu considerato terza forza del campionato finì quinto, a 24 punti dalla Juventus e a 24 punti dalla Juventus anche la seconda volta.

Vorrei ricordare questi fatti per dire dove De Laurentiis ha ragione ma dove sbaglia profondamente.
Perché ha ragione. “Pancta sunt servanda”, i patti vanno rispettati. Se tu chiedi la rinegoziazione del contratto perché hai fatto bene hai ragione a farlo, e se si fissa una clausola rescissoria non puoi poi quando ti conviene non applicarla. I patti vanno rispettati . A meno che non chiami e scendi a patti. A meno che non chiami e dici <<caro Presidente , liberami per favore, vorrei fare un’altra esperienza>>. Non mi tieni sei mesi in campana. Perché ha ben spiegato De Laurentiis che è da gennaio che ha fatto pressing su Sarri, proponendogli stipendi elevatissimi.
E Sarri va in conferenza stampa e dice <<non ho problemi con Aurelio. Con i soldi non avremo problemi a metterci d’accordo, ma con il prossimo contratto mi deve fare ricco>>.
De Laurentiis si è offeso. Dice <<io ti do 4 milioni e tu mi parli di ricchezza? E questa cos’è?>>.
Però c’è qualcosa su cui poi De Laurentiis sbaglia profondamente. Sbaglia quando dice che 91 punti sono un traguardo personale dell’allenatore e non un traguardo della Società. Questo è un errore gravissimo, non perdonabile ai Presidenti.
Perché i 91 punti che tu stai bistrattando ti portano a dire una cosa molto incoerente.
Qua dobbiamo essere chiari, o la si pensa come me e io, Umberto Chiariello, ho dichiarato che il Napoli è arrivato a 2 minuti dallo scudetto e che questo scudetto è falsato, e non dico rubato o scippato, io dico falsato da errori arbitrali (gli errori arbitrali hanno falsato il campionato a Cagliari, a Roma e soprattutto a Milano), perché sono determinanti.
Ma se poi tu dichiari che ti hanno tolto 8 punti con l’applicazione sbagliata del VAR, dopo non puoi dire che i 91 punti sono calligrafici e non servono a niente, meglio 81 punti e fare il percorso della Roma.

Qua di coerente ce n’è uno solo ed è Peppe Iannicelli, lo devo riconoscere, perché lui lo ha detto sùbito <<meglio essere come la Roma che come il Napoli>> .
Non ha avuto peli sulla lingua. Meglio fare terzi a 20 punti e passa dalla prima e arrivare in semifinale di Champions che porta tanti soldi e tanto riconoscimento internazionale e fare l’impresona col Barcellona che rimane nella storia, piuttosto che arrivare a 4 punti dalla Juventus vincendo a Torino.
Peppe lo ha detto. E coerentemente ha detto <<smettete di piangere con gli arbitri, perché gli arbitri non centrano niente. E’ il Napoli che perde a Firenze e pareggia col Torino>>.
E’ la sua tesi che non condivido, ma è una tesi coerente. Ma non puoi mischiare le tesi.

Se dici che ti hanno scippato lo scudetto non puoi dire poi che i 91 punti non servono a niente.
Perché hai fatto all-in sul campionato, e se lo hai fatto è evidente che hai tralasciato le Coppe.
non puoi ora dire che ti hanno scippato ma al tempo stesso è colpa di Sarri. E’ colpa di Sarri o non è colpa di Sarri? Ce lo chiariamo questo aspetto? Ma veramente pensate che hanno ragione i ragazzini che vengono a dire sui social che Sarri ha perso lo scudetto perché non ha fatto giocare Rog e Diawara? Ma siamo matti?
Sarri è arrivato a 2 minuti dallo scudetto facendo un miracolo che rimane nella Storia.
E di fronte a tale miracolo cosi grande la gestione della rosa, la mancata partecipazione al mercato (che sono sicuramente limiti che mille volte Gianni Improta, in questa trasmissione, ha evidenziato di Sarri) non possono sminuire la portata di quest’uomo che Napoli ha fatto qualcosa di miracoloso.

Ha detto Condò, non io (io non sono nessuno, ma Condò è uno dei migliori giornalisti italiani):
<<nel  bene che il Napoli vorrà sempre a Sarri c’è un preciso giudizio tecnico. La Juve è la squadra più forte. Tra le due rose corre una differenza di 10-12 punti. Se alla fine sono stati solo 4 è perché il gioco partenopeo ha funzionato da valore aggiunto>>.

E chi è stato il valore aggiunto di questo Napoli? E’ stato Maurizio Sarri. E quindi noi al comandante, caro Presidente, dobbiamo tributare un addio come si deve, come è consono per i grandi uomini che di questa città sono stati ed hanno scritto la Storia. Perché Sarri ha scritto una Storia che rimarrà nel  Calcio Napoli per sempre. In 92 anni di Storia noi abbiamo vinto 2 scudetti e 5 volte siamo arrivati secondi. Sarri ha fatto 2 secondi posti in 3 anni e ha rappresentato questa città come un vicerè. L’ha incarnata. Ne ha incarnato lo spirito. Quindi noi a Sarri dobbiamo solo salutarlo, mestamente perché ha sbagliato lui l’uscita.
Ha sbagliato i tempi, ha sbagliato al comunicazione, non ha avuto il coraggio di dirlo chiaramente, non era d’accordo col progetto, vive un calcio probabilmente vecchio nella sua testa  che non è contemporaneo, non è un uomo da mercato, non è un uomo che si tuffa nell’agone, ma è uno straordinario animale da campo. E noi a Sarri tributiamo un grandissimo applauso. Che gli sia veramente felice il futuro.

Però, ora vi raccomando, smettetela di dire che De Laurentiis non vuole vincere perché lui dichiara <<io voglio vincere. E se prendo Carlo Ancelotti  rilancio la sfida>>.
Significa che De Laurentiis va oltre e va a prendere il numero uno .
Quindi De Laurentiis, che secondo me fa queste dichiarazioni contro Sarri per tradimento d’amore (ma Sarri non sarà mai un traditore di questa città. È il Presidente che si sente tradito nel aftto che sarri non l’ha voluto seguire), oggi sta facendo qualcosa di veramente importante.
È il momento di avere fiducia tutti perché un Carlo Ancelotti non viene a Napoli per traccheggiare e accontentarsi di un quarto di finale di Champions e un quarto posto in campionato.
Fidatevi, Carlo Ancelotti vuol fare come Capello che ,dopo aver vinto tutto col Milan, decise che si può vincere anche nel centro-sud.
Carlo Ancelotti è venuto a Napoli per vincere e noi lo seguiremo.

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