IL BRASILE DI DINIZ COME L’ITALIA DI SPALLETTI

“Se Atene piange, Sparta non ride”. E così, mentre l’Italia di Luciano Spalletti (incredibilmente passato nel giro di un solo anno, in un mondo in cui non si conoscono “mezze misure”, dall’essere un allenatore “bravo ma non vincente”, “un filosofo presuntuoso”, “un eterno piazzato”, “uno buono soltanto per le qualificazioni in Champions League” a “salvatore della Patria”, “miglior allenatore italiano in attività per distacco”, “ambasciatore del bel gioco”, etc) ha perso per 3-1 in Inghilterra, rimediando così la prima sconfitta della sua gestione e venendo così superata in classifica dall’Ucraina (che però ha disputato una partita in più…), dall’altra parte del pianeta, prosegue il momento no del Brasile di Fernando Diniz, allenatore per molti versi simile al nostro “Spallettone”….

Nonostante l’avvicendamento in attacco tra il criticatissimo Richarlison, lasciato inizialmente in panchina, e il centravanti dell’Arsenal (ex Manchester City) Gabriel Jesus, la Nazionale verdeoro è stata sconfitta per 2-0 in quel di Montevideo dalla Celeste di Marcelo Bielsa, che ha così raggiunto lo stesso Brasile al secondo posto in classifica a quota sette punti. Brasile raggiunto anche dal sorprendente Venezuela che ha superato in scioltezza il Cile con un netto 3-0.
Uruguay, Brasile e Venezuela sono pertanto appaiate al secondo posto in classifica a cinque lunghezze di distanza dalla capolista Argentina (vittoriosa per due reti a zero in trasferta in Perù con una doppietta di Leo Messi) che guida a punteggio pieno, avendo ottenuto quattro vittorie in altrettante gare (e nessun gol subito)!
Nelle altre restanti due gare pareggio a reti bianche tra Ecuador e Colombia e vittoria casalinga del Paraguay sulla Bolivia, fanalino di coda con zero punti.

Giuseppe Santoro

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