A Radio Napoli Centrale, nel corso di Un Calcio alla Radio Umberto Chiariello è intervenuto con il suo editoriale: “Oggi la Gazzetta si interroga sul perché di tanto distacco tra il Napoli e le altre. Andando a scavare negli archivi, c’è stata una squadra che ha il record di distacco finale: l’Inter di Mancini che ha chiuso il campionato sulla Roma di Spalletti con 22 punti, vincendo a 5 partite dalla fine. Il Napoli, qualora vincesse a Torino con la Juventus, batterebbe il record di vittoria più precoce di tutti i tempi. C’è un altro aspetto da considerare: quello fu il campionato di post Calciopoli, quando la Juventus era in Serie B, il Milan era penalizzato, il Napoli non c’era ancora, ma soltanto la Roma. Fu un campionato ‘fasullo’ sul piano delle forze. Quello sì che è uno scudetto un po’ di cartone, se vogliamo dirla tutta, quello di cartone è assegnato nel 2006, assegnato a tavolino e scandaloso, quello dell’anno dopo è molto di cartone. A noi interessa il discorso sui record? A me, personalmente, no. Sarebbe stato davvero interessante se il Napoli avesse, come sempre, un unico obiettivo, cioè il campionato. All’epoca di Sarri, la scelta fu evidente, adesso c’è una variabile inattesa e inaspettata. Battere il record arrivando ai quarti era l’obiettivo di questa stagione, ma c’è una piccola autostrada che porta diretti ad Istanbul, poi la finale è un’altra storia. Il fatto di essere favorite, non vuol dire aver vinto, ma l’occasione c’è. Aprile mese determinante, a maggio c’è da pensare solo ad un eventuale semifinale contro Inter o Benfica. In campionato cosa farà Spalletti contro il Milan? Non lo so e non vorrei essere nei suoi panni. In quel caso, avrei dubbi in un senso o nell’altro”.