0-0 TRA BOCA E PALMEIRAS. IL FLAMENGO ESONERA ANCHE SAMPAOLI

Si è conclusa con un pareggio a reti inviolate l’ultima delle quattro gare di Coppa andate in scena in questa settimana, ossia la gara d’andata della semifinale di Libertadores tra gli argentini del Boca Juniors e i brasiliani del Palmeiras, un risultato che rimanda il discorso qualificazione al ritorno che si disputerà tra due settimane a San Paolo.
Ben tre su quattro semifinali disputate sono terminate in pareggio: 0-0 tra Boca e Palmeiras e 2-2 tra Fluminense e Internacional in Copa Libertadores, 1-1 tra Corinthians e Fortaleza in Copa Sudamericana. L’unica squadra che, al netto di una clamorosa rimonta al ritorno, sembrerebbe avere messo in ghiaccio la qualificazione alla finale, è l’LDU Quito che ha battuto con un netto 3-0 in casa gli argentini del Defensa y Justicia.
Tornando alla gara di questa notte, i brasiliani del Palmeiras nelle cinque gare fin qui disputate nella fase ad eliminazione diretta (ottavi, quarti e semifinale d’andata) hanno ottenuto due vittorie e tre pareggi e non hanno ancora subito reti, avendo chiuso tutti gli incontri giocati con la porta inviolata. Di contro il Boca Juniors di Cavani (per lui soltanto una rete nelle nove gare fin qui disputate…) ha terminato in pareggio la nona gara consecutiva nella fase ad eliminazione diretta di Copa Libertadores dal 2021 ad oggi, otto delle quali sul punteggio di 0-0, ottenendo due eliminazioni e altrettante qualificazioni ai calci di rigore. Con questi presupposti le probabilità che anche la gara di ritorno termini a reti bianche sono alquanto elevate!

Ma nella giornata di ieri sono arrivate anche le conferme di due notizie che erano ormai già nell’aria: il Corinthians ha ufficializzato il ritorno in panchina di Mano Manezes (esonerato l luglio dall’Internacional) che prende il posto di Luxemburgo diventando così il quarto tecnico stagionale dei paulisti dopo Lazaro, Cuca e lo stesso Luxemburgo, mentre il Flamengo ha comunicato l’esonero dell’argentino Jorge Sampaoli, arrivato a metà aprile in luogo del portoghese Vitor Pereira, esonerato alla vigilia della prima giornata di campionato. Sampaoli lascia la panchina dei rubronegros dopo trentanove gare totali, durante le quali la squadra ha ottenuto venti vittorie, undici pareggi e otto sconfitte, ma a pesare di più sono state l’eliminazione agli ottavi di Copa Libertadores per mano dei paraguaiani dell’Olimpia Asuncion e la sconfitta patita in finale di Copa do Brasil con il San Paolo, eliminazioni che, considerato anche l’attuale settimo posto in classifica in campionato a undici punti dalla capolista, hanno fatto sì che il Flamengo concludesse, per la prima volta dal 2016, la stagione con zero titoli!
L’esonero di Sampaoli è l’ennesima dimostrazione di quanto sia difficile fare l’allenatore in Brasile, dove le squadre sono abituate a cambiare guida tecnica con la stessa frequenza con cui uno spacciatore cambia numero di telefono: basta pensare che il successore dell’ex allievo del loco Bielsa sarà l’ottavo allenatore a sedere sulla panchina del Flamengo in poco più di tre anni, dopo Sampaoli, il suddetto portoghese Vitor Pereira, Dorival Junior (a conti fatti la sua mancata conferma lo scorso anno dopo aver vinto la Copa do Brasil e la Copa Libertadores appare davvero inspiegabile!), Renato Gaúcho Portaluppi, Rogerio Ceni, lo spagnolo Torrent e il portoghese Jorge Jesus (che lasciò i carioca nel luglio 2020) e che ad oggi, tra tutte le squadre militanti in Serie A, si contano soltanto cinque tecnici che sono rimasti in sella da inizio stagione: il portoghese Abel Ferreira (sulla panchina del Palmeiras ormai da quasi tre anni), l’argentino Vojvoda (che guida il Fortaleza da ventotto mesi), il CT ad interim Fernando Diniz (al Fluminense già da sedici mesi), il suddetto Renato Gaúcho (tornato al Gremio esattamente un anno fa) e il portoghese Pedro Caixinha (approdato al Red Bull Bragantino ad inizio anno).

Per la successione di Sampaoli al Flamengo il favorito è l’ex CT della Seleção Tite, anche se i tifosi rubronegros sognano il clamoroso ritorno di Jorge Jesus (sotto la cui guida il Mengão nel 2019 fece l’accoppiata BrasileirãoCopa Libertadores, oltre a vincere nella prima parte della stagione seguente la Taça Guanabara, il Campeonato Carioca, la Supercopa do Brasil e la Recopa Sudamericana) e che con i sauditi dell’Al-Hilal sta vivendo un rapporto a dir poco burrascoso con la stella brasiliana Neymar, con quest’ultimo che ha chiesto l’esonero del tecnico portoghese.


Giuseppe Santoro

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