A Radio Napoli Centrale, nel corso di Un Calcio alla Radio Umberto Chiariello, è intervenuto con il suo editoriale: “Le vicende napoletane non mi preoccupano, ma il calcio italiano sì. Sta venendo a galla tutto il marciume di questi anni. Cos’è accaduto? L’Italia non è riuscita a stare al passo degli altri Paesi, non sono arrivati investitori pronti a mettere mano alla tasca in maniera corposa come in Inghilterra o a Parigi. È successa una cosa sotto gli occhi di tutti: abbiamo tirato fuori l’arte dell’arrangiarci, con tutti gli escamotage per sfangarla anno dopo anno. Le società avevano due strade:
– Parlare chiaro alla gente calmierando i costi;
– Provare a tenere botta e inventarsi la qualunque.
Oggi i nodi vengono al pettine. Dall’inchiesta Prisma si è aperto il vaso di pandora, quella voragine che a cascata sta colpendo tutti. Lotito è stato uno degli artefici, per seguire gli interessi della multiproprietà, ha affondato l’unica cosa che era da fare: le seconde squadre, come in Spagna, dove far crescere i nostri giovani. Ora si scopre che le plusvalenze sono un sistema per gabbare i bilanci. Si rischiano reati gravi, soprattutto per le squadre quotate in borsa come lo è la Lazio e come lo è stata la Roma e rischiamo una nuova Calciopoli. Una situazione davvero difficile dove si staglia lo scudetto del Napoli che fa risaltare una cosa all’occhio: De Laurentiis non c’entra niente, se non per Osimhen. Andando a leggere i bilanci, De Laurentiis ha preso il Napoli e non l’ha inserito nel consolidato di gruppo delle sue aziende, avrebbe potuto fare tutti i magheggi del mondo, invece l’ha reso una proprietà a parte. Il suo è un approccio serio di calcio sostenibile in un decennio dove tutti hanno fatto i magheggi e i salti mortali per cercare di stare al passo. Ora, il Napoli rischia di pagare dazio per gli errori degli altri perché come tutti gli altri vive di diritti televisivi, ma che prodotto vuole vendere la Serie A se fatta di società indagate e la stella di queste, la Juventus, incrinata? Una caduta generale che riguarderà anche il Napoli. Dobbiamo preoccuparci, il pallone è fortemente a rischio”.